Regolamento per la concessione di Aiuti agli investimenti e allo start up di microimprese di nuova costituzione realizzate da soggetti svantaggiati.<br><br>
Con il presente Regolamento si intende agevolare la nascita di nuove imprese promosse da alcune categorie di persone svantaggiate che, al più tardi, prima della data di concessione delle agevolazioni devono essere costituite ed iscritte nel Registro delle Imprese ed essere nel pieno e nel libero esercizio dei propri diritti.<br>
I soggetti beneficiari<br>
Le microimprese che possono presentare domanda di agevolazione per investimenti su tutto il territorio regionale devono essere partecipate per almeno la maggioranza, sia del capitale che dei soci, da persone che alla data di presentazione delle domanda di ammissione alle agevolazioni appartengano alle seguenti categorie:<br>
• giovani con età tra 18 anni e 25 anni<br>
• soggetti con età tra 26 anni e 35 anni che non abbiano ancora ottenuto il primo impiego retribuito regolarmente;<br>
• soggetti fino a 35 anni di età che nell’ultimo biennio a partire dalla data di presentazione della domanda abbiano completato percorsi formativi, coerenti con l’attività imprenditoriale da intraprendere, finanziati e/o autorizzati dal sistema pubblico della formazione professionale;<br>
• persone di età tra 45 anni e 55 anni prive di un posto di lavoro o in procinto di perderlo;<br>
• disoccupati di lungo periodo, ossia persone senza lavoro per 12 dei 16 mesi precedenti, o per 6 degli 8 mesi precedenti nel caso di persone di meno di 25 anni;<br>
• donne di età superiore a 18 anni.<br>
Le microimprese di cui al comma precedente potranno essere organizzate nelle seguenti forme giuridiche:<br>
a) ditta individuale;<br>
b) società in nome collettivo;<br>
c) società in accomandita semplice;<br>
d) società a responsabilità limitata;<br>
e) società a responsabilità limitata unipersonale;<br>
f) piccole società cooperative.<br><br>
Spese ammisibili<br>
Sono ammissibili le spese per:<br>
a. acquisto del suolo aziendale e sue sistemazionientro il limite del 10% dell’importo dell’investimento in attivi materiali;<br>
b. opere murarie e assimilate;<br>
c. infrastrutture...
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AGEVOLAZIONI SUBENTRO IN AGRICOLTURA
1. Obiettivo della Misura<br>
Favorire la nuova imprenditorialità ed il ricambio generazionale in agricoltura<br><br>
2. Soggetti Beneficiari<br><br>
Giovani imprenditori agricoli singoli e associati, che intendono subentrare ad un parente entro il terzo grado nella conduzione dell’azienda.<br><br>
3. Condizioni<br><br>
Cessione della P.IVA da parte del cedente, presentazione di un progetto per lo sviluppo o il consolidamento nei settori della produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, con un investimento massimo di 1.032.000 euro, IVA esclusa, e il mantenimento dell’attività d’impresa prevista dal progetto stesso per almeno 5 anni da parte del subentrante.<br><br>
4. Requisiti<br>
Alla presentazione della domanda il subentrante/subentrati devono possedere:<br>
• Età compresa tra i 19 e i 39 anni;<br>
• Deve acquisire terreni in territori agevolati obiettivo 1;<br>
• Qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale; ( tale qualifica può anche essere dimostrata al momento della delibera di ammissione alle agevolazioni);<br>
La domanda può essere anche presentata a subentro avvenuto da non più di 12 mesi dalla presentazione della stessa.<br>
Il cedente deve avere partita IVA e il legittimo possesso dell’azienda da almeno 2 anni alla presentazione della domanda (proprietà/affitto/comodato).<br>
Il subentro deve avvenire nei tre mesi successivi dalla data dei deliberazione di ammissione alle agevolazioni.<br><br>
5. Agevolazioni<br>
Le agevolazioni consistono in contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato a copertura dell’intero investimento ammissibile.<br><br>
Nel caso di investimento nel settore agricolo, il contributo a fondo perduto riconosciuto sarà:<br>
•60 % dei costi ammissibili nelle zone svantaggiate con investimento max di 500.000,00 euro<br>
•50 % dei costi ammissibili nelle altre zone con investimento max di 400.000,00 euro<br><br>
Nel caso di investimenti nel settore della trasformazione e commercializzazione<br>
• 50 % degli investimenti ammissibili nelle Regioni a Obiettivo 1<br>
• 40 % degli investimenti ammissibili nelle altre Regioni<br>
Il mutuo a tasso agevolato (pari al 36% del tasso di riferimento) dovrà non essere inferiore al 50 % del totale dell’investimento ammesso, della durata variabile da 5 a i...
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AGEVOLAZIONI SUBENTRO IN AGRICOLTURA
1. Obiettivo della Misura<br>
Favorire la nuova imprenditorialità ed il ricambio generazionale in agricoltura<br><br>
2. Soggetti Beneficiari<br><br>
Giovani imprenditori agricoli singoli e associati, che intendono subentrare ad un parente entro il terzo grado nella conduzione dell’azienda.<br><br>
3. Condizioni<br><br>
Cessione della P.IVA da parte del cedente, presentazione di un progetto per lo sviluppo o il consolidamento nei settori della produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, con un investimento massimo di 1.032.000 euro, IVA esclusa, e il mantenimento dell’attività d’impresa prevista dal progetto stesso per almeno 5 anni da parte del subentrante.<br><br>
4. Requisiti<br>
Alla presentazione della domanda il subentrante/subentrati devono possedere:<br>
• Età compresa tra i 19 e i 39 anni;<br>
• Deve acquisire terreni in territori agevolati obiettivo 1;<br>
• Qualifica di Imprenditore Agricolo Professionale; ( tale qualifica può anche essere dimostrata al momento della delibera di ammissione alle agevolazioni);<br>
La domanda può essere anche presentata a subentro avvenuto da non più di 12 mesi dalla presentazione della stessa.<br>
Il cedente deve avere partita IVA e il legittimo possesso dell’azienda da almeno 2 anni alla presentazione della domanda (proprietà/affitto/comodato).<br>
Il subentro deve avvenire nei tre mesi successivi dalla data dei deliberazione di ammissione alle agevolazioni.<br><br>
5. Agevolazioni<br>
Le agevolazioni consistono in contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato a copertura dell’intero investimento ammissibile.<br><br>
Nel caso di investimento nel settore agricolo, il contributo a fondo perduto riconosciuto sarà:<br>
•60 % dei costi ammissibili nelle zone svantaggiate con investimento max di 500.000,00 euro<br>
•50 % dei costi ammissibili nelle altre zone con investimento max di 400.000,00 euro<br><br>
Nel caso di investimenti nel settore della trasformazione e commercializzazione<br>
• 50 % degli investimenti ammissibili nelle Regioni a Obiettivo 1<br>
• 40 % degli investimenti ammissibili nelle altre Regioni<br>
Il mutuo a tasso agevolato (pari al 36% del tasso di riferimento) dovrà non essere inferiore al 50 % del totale dell’investimento ammesso, della durata variabile da 5 a i...
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RIGENERAZIONE URBANA
L.R. 29. 07. 08 n°21
Rigenerazione urbana<br>
Migliorare le condizioni urbanistiche, abitative socio-ambientali, culturali mediante “piani particolareggiati” elaborati con il coinvolgimento degli abitanti e soggetti pubblici e/o privati<br>
Si può intervenire nelle periferie e nei centri storici degradati<br>
Il P.I.R.G. prevede interventi sull’edificato degradato; risanamento del patrimonio edilizio esistente, riorganizzazione dell’assetto urbanistico, previsione di strutture sociali e sanitarie, scuole, verde pubblico ecc. infrastrutture ecologiche: percorsi ciclabili aree pedonali, spazi aperti, fonti energetiche<br>
I Comuni singoli o associati perimetrano le zone da rigenerare con un documento programmatico e con Delib. Consiglio.<br>
Il Documento prevede obiettivi, estensione territoriale,politiche abitative, urbanistiche paesaggistiche,culturali socio-sanitarie.<br>
Contenuto del programma:<br>
Recupero, ristrutturazione edilizie e urbanistica dell’esistente<br>
Manutenzione e adeguamento o costruzione delle Urb primarie (acqua, luce, strade…)<br>
Eliminazione barriere Architettoniche<br>
Funzionalità servizi socio-sanitari<br>
Istruzione (scuole)<br>
Risparmio delle risorse<br>
Beni culturali<br>
Riuso per attività turistico ricettive, culturali commerciali e artigianali<br>
Art. 5 –6 procedure per la stesura del programma e approvazioni<br>
Art. 7 incentivi: riduzioni ICI, imposte comunali, oneri di Urb e costo di costruzione<br>
Aumento del 10% delle cubature<br>
RIGENERAZIONE URBANA
L.R. 29. 07. 08 n°21
Rigenerazione urbana<br>
Migliorare le condizioni urbanistiche, abitative socio-ambientali, culturali mediante “piani particolareggiati” elaborati con il coinvolgimento degli abitanti e soggetti pubblici e/o privati<br>
Si può intervenire nelle periferie e nei centri storici degradati<br>
Il P.I.R.G. prevede interventi sull’edificato degradato; risanamento del patrimonio edilizio esistente, riorganizzazione dell’assetto urbanistico, previsione di strutture sociali e sanitarie, scuole, verde pubblico ecc. infrastrutture ecologiche: percorsi ciclabili aree pedonali, spazi aperti, fonti energetiche<br>
I Comuni singoli o associati perimetrano le zone da rigenerare con un documento programmatico e con Delib. Consiglio.<br>
Il Documento prevede obiettivi, estensione territoriale,politiche abitative, urbanistiche paesaggistiche,culturali socio-sanitarie.<br>
Contenuto del programma:<br>
Recupero, ristrutturazione edilizie e urbanistica dell’esistente<br>
Manutenzione e adeguamento o costruzione delle Urb primarie (acqua, luce, strade…)<br>
Eliminazione barriere Architettoniche<br>
Funzionalità servizi socio-sanitari<br>
Istruzione (scuole)<br>
Risparmio delle risorse<br>
Beni culturali<br>
Riuso per attività turistico ricettive, culturali commerciali e artigianali<br>
Art. 5 –6 procedure per la stesura del programma e approvazioni<br>
Art. 7 incentivi: riduzioni ICI, imposte comunali, oneri di Urb e costo di costruzione<br>
Aumento del 10% delle cubature<br>
BANDO SULLE STRUTTURE E INTERVENTI SOCIALI
SOGGETTI BENEFICIARI<br>
Possono accedere ai contributi di cui al presente Avviso Pubblico:<br>
a.i Comuni della Regione Puglia, in forma singola o associata in Ambiti territoriali sociali, e loro Consorzi, ai sensi dell’art 5 della Legge Regionale 10 luglio 2006, n. 19;<br>
b.Amministrazioni, classificate “Organismi di diritto pubblico” secondo la definizione di cui all’art. 1, paragrafo 9, secondo comma della Direttiva 2004/18/CEE (cfr. elenco allegato III della Direttiva) e altre amministrazioni pubbliche;<br>
c.Istituzioni di Pubblica Assistenza e Beneficenza (IPAB), così come definite dalla legge regionale n. 15/2004 e s.m.i. e dal regolamento attuativo;<br>
d.Le imprese sociali, le cooperative sociali e loro Consorzi, le organizzazioni di volontariato e di promozione sociale;<br>
e.Gli enti ecclesiastici;<br>
f.Le Fondazioni;<br>
g.Altri soggetti privati, aventi caratteristica di PMI.<br><br>
INTERVENTI AMMISSIBILI<br>
Iniziative ammissibili<br>
Sono ammissibili ai contributi regionali singoli programmi di investimento concernenti una delle
seguenti tipologie di intervento:<br>
Linea A) ristrutturazioni e/o adeguamenti funzionali di strutture e di servizi già autorizzati al funzionamento, ancorché in via provvisoria, al fine di implementare elementi innovativi nella organizzazione delle prestazioni erogate, nonché di recepire tutti gli standard strutturali e organizzativi, in coerenza con quanto previsto dalla programmazione sociale regionale e con quanto richiesto dal Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4 e ogni altra norma vigente in materia di requisiti strutturali e organizzativi per strutture sociali e sociosanitari.<br>
Sono ammissibili in questa linea anche interventi volti a rifunzionalizzare strutture già realizzate e non operanti, al fine di attivare strutture con standard di cui alla normativa vigente e rispondenti al bisogno di prestazioni di cura espresse dal contesto di riferimento;<br>
Linea B) realizzazione di nuove strutture sociali, socioeducative e sociosanitarie, che rispettino i requisiti e gli standard minimi dettati dal Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4, e da tutta la normativa vigente in materia. E’ considerato elemento premiante in sede di valutazione della proposta progettuale, la previsione di utilizzo di immobili già esistenti, dismessi...
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BANDO SULLE STRUTTURE E INTERVENTI SOCIALI
SOGGETTI BENEFICIARI<br>
Possono accedere ai contributi di cui al presente Avviso Pubblico:<br>
a.i Comuni della Regione Puglia, in forma singola o associata in Ambiti territoriali sociali, e loro Consorzi, ai sensi dell’art 5 della Legge Regionale 10 luglio 2006, n. 19;<br>
b.Amministrazioni, classificate “Organismi di diritto pubblico” secondo la definizione di cui all’art. 1, paragrafo 9, secondo comma della Direttiva 2004/18/CEE (cfr. elenco allegato III della Direttiva) e altre amministrazioni pubbliche;<br>
c.Istituzioni di Pubblica Assistenza e Beneficenza (IPAB), così come definite dalla legge regionale n. 15/2004 e s.m.i. e dal regolamento attuativo;<br>
d.Le imprese sociali, le cooperative sociali e loro Consorzi, le organizzazioni di volontariato e di promozione sociale;<br>
e.Gli enti ecclesiastici;<br>
f.Le Fondazioni;<br>
g.Altri soggetti privati, aventi caratteristica di PMI.<br><br>
INTERVENTI AMMISSIBILI<br>
Iniziative ammissibili<br>
Sono ammissibili ai contributi regionali singoli programmi di investimento concernenti una delle
seguenti tipologie di intervento:<br>
Linea A) ristrutturazioni e/o adeguamenti funzionali di strutture e di servizi già autorizzati al funzionamento, ancorché in via provvisoria, al fine di implementare elementi innovativi nella organizzazione delle prestazioni erogate, nonché di recepire tutti gli standard strutturali e organizzativi, in coerenza con quanto previsto dalla programmazione sociale regionale e con quanto richiesto dal Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4 e ogni altra norma vigente in materia di requisiti strutturali e organizzativi per strutture sociali e sociosanitari.<br>
Sono ammissibili in questa linea anche interventi volti a rifunzionalizzare strutture già realizzate e non operanti, al fine di attivare strutture con standard di cui alla normativa vigente e rispondenti al bisogno di prestazioni di cura espresse dal contesto di riferimento;<br>
Linea B) realizzazione di nuove strutture sociali, socioeducative e sociosanitarie, che rispettino i requisiti e gli standard minimi dettati dal Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4, e da tutta la normativa vigente in materia. E’ considerato elemento premiante in sede di valutazione della proposta progettuale, la previsione di utilizzo di immobili già esistenti, dismessi...
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BANDO SERVIZI SOCIO-SANITARI
Soggetti Beneficiari
Le Piccole Medie Imprese che realizzano gli investimenti in forma singola o associata per la realizzazione, l’adeguamento o l’ammodernamento di servizi socio assistenziali, nonché per l’implementazioni di modelli sperimentali di accoglienza e di intervento.<br><br>
Iniziative ammissibili<br>
1. Sono ammissibili alle agevolazioni:<br>
a) programmi di realizzazione di nuove strutture socioeducative, socio assistenziali e sociosanitarie, così come definite al Titolo V del Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4, nonché realizzazione di iniziative sperimentali e programmi di ristrutturazione, ampliamento e/o adeguamento delle strutture<br>
b) programmi di realizzazione o adeguamento agli standard del Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4 di altre strutture e servizi complementari per l’infanzia, ossia micro nidi e centri ludici per la prima infanzia, nonché per centri socio-educativi e/o riabilitativi;<br>
c) iniziative e interventi di carattere sperimentale, che mutuino buone pratiche ed esperienze innovative già realizzate in altri contesti regionali, in termini di progettazione e implementazione di servizi o strutture socioeducative e socioassistenziali, purché strettamente ancorate al fabbisogno e alla domanda derivante dal contesto regionale e locale di riferimento, volte a:<br>
- promuovere l’esigibilità dei diritti sociali dei soggetti svantaggiati e dei loro nuclei familiari, con specifico riferimento al diritto ad una vita dignitosa, al diritto al lavoro e all’istruzione, al diritto alla salute e alla casa, promuovere l’inclusione sociale e sociolavorativa di specifici target di individui e nuclei familiari portatori di bisogni sociali(diversamente abili, donne sole con figli, donne e bambini vittime di abuso,violenza e tratta, minori e giovani che vivono in situazione fortemente a rischio di devianza, immigrati e neocomunitari,persone in condizione di povertà estrema, persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale ovvero a misure alternative alla pena), sensibilizzare e informare correttamente le comunità locali e i target mirati delle opportunità e delle condizioni di accesso ai servizi, nonché delle modalità per l’esigibilità dei diritti sociali.<br>
2. I...
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BANDO SERVIZI SOCIO-SANITARI
Soggetti Beneficiari
Le Piccole Medie Imprese che realizzano gli investimenti in forma singola o associata per la realizzazione, l’adeguamento o l’ammodernamento di servizi socio assistenziali, nonché per l’implementazioni di modelli sperimentali di accoglienza e di intervento.<br><br>
Iniziative ammissibili<br>
1. Sono ammissibili alle agevolazioni:<br>
a) programmi di realizzazione di nuove strutture socioeducative, socio assistenziali e sociosanitarie, così come definite al Titolo V del Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4, nonché realizzazione di iniziative sperimentali e programmi di ristrutturazione, ampliamento e/o adeguamento delle strutture<br>
b) programmi di realizzazione o adeguamento agli standard del Regolamento Regionale 18 gennaio 2007, n. 4 di altre strutture e servizi complementari per l’infanzia, ossia micro nidi e centri ludici per la prima infanzia, nonché per centri socio-educativi e/o riabilitativi;<br>
c) iniziative e interventi di carattere sperimentale, che mutuino buone pratiche ed esperienze innovative già realizzate in altri contesti regionali, in termini di progettazione e implementazione di servizi o strutture socioeducative e socioassistenziali, purché strettamente ancorate al fabbisogno e alla domanda derivante dal contesto regionale e locale di riferimento, volte a:<br>
- promuovere l’esigibilità dei diritti sociali dei soggetti svantaggiati e dei loro nuclei familiari, con specifico riferimento al diritto ad una vita dignitosa, al diritto al lavoro e all’istruzione, al diritto alla salute e alla casa, promuovere l’inclusione sociale e sociolavorativa di specifici target di individui e nuclei familiari portatori di bisogni sociali(diversamente abili, donne sole con figli, donne e bambini vittime di abuso,violenza e tratta, minori e giovani che vivono in situazione fortemente a rischio di devianza, immigrati e neocomunitari,persone in condizione di povertà estrema, persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale ovvero a misure alternative alla pena), sensibilizzare e informare correttamente le comunità locali e i target mirati delle opportunità e delle condizioni di accesso ai servizi, nonché delle modalità per l’esigibilità dei diritti sociali.<br>
2. I...
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MASSERIE DIDATTICHE – RICONOSCIMENTO
1.CAMPO DI AZIONE<br>
- Aziende agroalimentari e agrituristiche che svolgono:<br>
a)attività produttiva tradizionale<br>
b)attività di accoglienza didattico- formativa di gruppi scolastici e di individui, sia nelle loro attività scolastiche che extrascolastiche, in diversi ambiti come: conoscenza dell’attività agricola, dei cicli produttivi, della stagionalità dei prodotti, delle qualità salutistiche e nutrizionali dei prodotti, della conoscenza degli aspetti storici, culturali, antropologici e di sana alimentazione.<br>
- Le aziende agricole possono essere singole o associate nella forma di associazione temporanea di scopo (ATS).<br>
2. PROCEDURA DI RICONOSCIMENTO DELLA MASSERIA <br>
1° sottoscrizione della “carta della qualità” (carta di impegni)<br>
2° presentazione istanza di riconoscimento alla Regione Puglia <br>
3° iscrizione all’”Albo Regionale delle masserie didattiche” (che sarà aggiornato ogni due anni e consultabile on-line)<br>
Inoltre:<br>
-sarà elaborato un logo identificativo delle masserie didattiche riconosciute della regione;<br>
-si provvederà a diffondere la conoscenza delle masserie riconosciute attraverso il programma di divulgazione e promozione promosso dalla Regione d’intesa con l’URP.<br>
PSR 2007-2013 E LE MASSERIE DIDATTICHE<br>
1.OBIETTIVI<br>
La nascita del circuito delle masserie didattiche:<br>
-rende l’imprenditore agricolo multifunzionale e ne valorizza al figura;<br>
-determina una fonte aggiuntiva di reddito attraverso la diffusione delle informazioni in materia di produzioni, consumi e sugli aspetti storici, culturali, antropologici legati al territorio.<br>
2.MISURE DEL PSR RELATIVE<br>
ASSE III – QUALITA’ DELLA VITA NELLE ZONE RURALI E DIVERSIFICAZIONE DELLA ECONOMIA RURALE<br>
MISURA 311 - DIVERSIFICAZIONE IN ATTIVITA’ NON AGRICOLE – AZIONE 2 “SERVIZI DIDATTICI”<br>
1.CAMPO D’AZIONE<br>
Investimenti funzionali alla fornitura di servizi educativi e didattici alla popolazione,con riferimento particolare a quella scolare e studentesca.<br>
2. BENEFICIARI<br>
-Imprenditore agricolo e membro della famiglia agricola<br>
3. LOCALIZZAZIONE<br>
“aree rurali intermedie” e “aree con problemi complessivi di sviluppo”; a livello marginale possono essere applicate in “aree ad agricoltura intensiva specializzata” risultate beneficiarie dell’asse IV e solo per le aziende strutturalmente ed economicamente deboli (ma non in difficoltà)<br>
4. TIPOLOGIE DI INTERVENTO<br>
a) Investimenti materiali ammissibili
Ammodernamento di locali preesistenti e modesti ampliamenti e...
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Result 571 - 580 of 597